Estrazione dell'oro
L’estrazione dell’oro dai suoi minerali diventa economicamente conveniente quando la concentrazione del metallo è superiore a 0,5 ppm (0,5 grammi per tonnellata). Nelle grandi miniere a cielo aperto la concentrazione tipica è compresa tra 1 e 5 ppm. Per i minerali scavati in miniere sotterranee, la concentrazione media è circa 3 ppm.
Per essere visibile a occhio nudo in un suo minerale l’oro deve avere una concentrazione di circa 30 ppm; questo spiega perché perfino nelle miniere d’oro è poco frequente vederlo.
L’oro è estratto dai depositi alluvionali per dilavamento, e dai minerali rocciosi per metallurgia estrattiva. Spesso la raffinazione del metallo si accompagna alla clorurazione o all’elettrolisi.
Il predominio del Sudafrica nell’estrazione dell’oro
Sin dal 1880 il Sudafrica è stato la fonte di circa due terzi dell’oro estratto nel mondo. La città di Johannesburg è stata costruita alla sommità di uno dei più grandi giacimenti del mondo. I giacimenti negli stati sudafricani dell’Orange e del Transvaal sono invece tra le miniere più profonde del mondo. La guerra Boera del 1899-1901 tra i boeri e i britannici fu in parte dovuta ai diritti di sfruttamento e ai contenziosi aperti sulle proprietà delle miniere sudafricane.
Il predominio della Cina
Tuttavia, a partire dal 2007, la posizione di predominio del Sudafrica, per quanto riguarda l’estrazione dell’oro, è stata superata dalla Cina, la cui produzione nel 2008 è giunta fino a 260 tonnellate di oro, con un incremento del 59% a partire dal 2001.
Tra gli altri maggiori produttori figurano gli Stati Uniti (principalmente nel Dakota del Sud e in Nevada), l’Australia (principalmente nello stato dell’Australia Occidentale), il Perù e la Russia.

La situazione in Italia
In Italia, l’oro, in piccole quantità, si trova nei fiumi, quali il Po e il Ticino. Nelle viscere del Monte Rosa si trova un giacimento superiore a quelli attualmente più produttivi (presenti in Sudafrica). Tuttavia, a causa di problemi ambientali, di sicurezza e di costi, tale oro non è attualmente sfruttato.
Tale giacimento fu invece attivamente coltivato fin da epoche antiche (con estrazione di oro da pirite e arsenopirite aurifera). Furono scavate progressivamente oltre 60 km di miniere in galleria (secondo alcune fonti oltre 80 km) in Piemonte a Macugnaga, in Valle Anzasca.
Tra queste la miniera d’oro della Guia nella frazione Borca, oggi accessibile a visite guidate. L’ultima miniera attiva di Macugnaga, nella frazione Pestarena (in attività probabilmente dall’epoca romana), fu chiusa nel 1961 a seguito di un incidente.
Anche in Valsesia fu estratto l’oro del Monte Rosa. Altri piccoli giacimenti sono stati quelli in Val d’Aosta (Arbaz, Challand-Saint-Anselme) e l’ultimo giacimento di oro oggetto di coltivazione in Italia fu quello di Furtei nella provincia del Medio Campidano, chiuso nel 2008. Prospezioni di tipo geofisico hanno dimostrato che l’oro è abbastanza frequente, in bassissime concentrazioni, in varie zone della Toscana, della Sardegna e di altre regioni.
L’Italia è un modesto produttore di oro. In compenso, dal 1998, è stata il maggiore trasformatore di oro al mondo, con una media di 450-500 tonnellate lavorate ogni anno.