Quali potrebbero essere le prospettive degli investimenti in oro per il 2023? Occorre tener presente, molto chiaramente, che l’economia globale è a un punto di svolta dopo essere stata colpita da diversi shock nell’ultimo anno. Il più grande è stato indotto dalle banche centrali mentre intensificavano la loro lotta aggressiva contro l’inflazione.
Nei prossimi mesi, le scelte operative delle banche centrali per il controllo dell’inflazione saranno fondamentali per determinare le prospettive degli investimenti in oro per il 2023 e la loro performance.
In questo contesto, perché si crei una ripresa degli investimenti in oro dovrebbe verificarsi una crescita dell’economia globale un pò più debole, una breve recessione, che presenti un’inflazione in calo ma comunque elevata e la fine degli aumenti dei tassi di interesse. Per quanto riguardo una prospettiva positiva dell’oro bisognerà tener presenti i seguenti punti:
- Una leggera recessione e guadagni più deboli sono stati in passato sempre favorevoli per l’oro
- Un ulteriore possibile indebolimento del dollaro insieme ad una diminuzione dell’inflazione potrebbe fornire supporto all’oro
- L’instabilità della situazione geopolitica dovrebbe continuare a rendere l’oro una preziosa copertura contro il rischio elevato.
- Un occhio alla situazione del mercato cinese sempre fondamentale per l’oro. La crescita economica della Cina dovrebbe riprendersi il prossimo anno, con un conseguente aumento della domanda di oro dei consumatori.
- Anche se i rendimenti delle obbligazioni a lungo termine dovessero restare elevati, cosa molto probabile, questo storicamente non ha mai ostacolato l’oro.
Tuttavia occorrerà tenere presente che una pressione sulle materie prime a causa di un rallentamento dell’economia, potrebbe fornire venti contrari all’oro nel primo semestre del 2022.
Tirando le somme, questo insieme misto di influenze molto probabilmente darà origine ad una performance stabile ma positiva per gli investimenti in oro nel 2023.
Le incertezze per le prospettive degli investimenti in oro per il 2023 permangono
Detto questo, permane ancora oggi nei mercati un livello di incertezza insolitamente alto riguardo alle aspettative per il 2023. Molti analisti pensano, ad esempio, che un inasprimento delle banche centrali più elevato del necessario potrebbe tradursi in una recessione più grave e diffusa. Similmente, una brusca inversione di rotta delle banche centrali, che preveda un arrestando o addirittura un’inversione dei rialzi prima che l’inflazione sia sotto controllo, potrebbe lasciare l’economia globale molto vicina alla stagflazione. In ogni caso a tutti questi scenari l’oro ha storicamente risposto positivamente.
D’altra parte, scelte più prudenti delle Banche centrali, anche se meno probabili, che mirino ad evitare possibili scenari di recessione, potrebbero essere dannose per l’oro e favorire maggiormente gli asset ad alto rischio.
2023: Una strada in salita per i mercati
Crescita economica: momentanei segnali di indebolimento
Al momento si registrano diversi segnali di indebolimento della produzione industriale a causa della rapidità e dell’aggressività dei rialzi dei tassi da parte delle banche centrali. Gli indici globali di riferimento per gli acquisti (PMI), in fase di contrazione, indicano un aumento della flessione dei mercati in tutte le aree geografiche e gli analisti economici avvertono di un rischio di recessione materiale.
Le previsioni prevedono ora un aumento del PIL globale di appena il 2,1% per l’anno prossimo. Escludendo la crisi finanziaria globale e il COVID, ciò segnerebbe il ritmo più lento della crescita globale in quattro decenni e soddisferebbe la precedente definizione di recessione globale del FMI, ovvero una crescita inferiore al 2,5%.
Politica monetaria e inflazione
È quasi inevitabile che l’inflazione scenda il prossimo anno, poiché ulteriori ribassi dei prezzi delle materie prime e dei prodotti base trascinano verso il basso l’inflazione energetica e alimentare. Inoltre, gli indicatori anticipatori dell’inflazione raccontano una storia consistente di moderazione.
Questo ha ovviamente delle implicazioni in politica monetaria. Il compromesso politico per quasi tutte le banche centrali è ora particolarmente impegnativo poiché la prospettiva di una crescita più lenta si scontra con un’inflazione elevata, anche se in calo.
Nessuna banca centrale vorrà perdere il controllo sull’andamento dell’inflazione, con il risultato di una forte propensione all’inflazione che lotta per preservare la crescita. Di conseguenza, prevediamo che la politica monetaria rimarrà restrittiva almeno fino a metà del 2023.
Negli Stati Uniti, i principali analisti prevedono che la Fed inizi a tagliare i tassi nella seconda metà del 2023. Nel resto del mondo e in Europa in particolar modo, ci si aspetta che i tassi ufficiali scendano più lentamente che negli Stati Uniti, ma entro il 2024 la maggior parte delle principali banche centrali dovrebbe essere in modalità di allentamento.
Quali le implicazioni macroeconomiche per gli investimenti in oro nel 2023?
Partiamo dalla costatazione che l’oro rispetto ai mercati assume un doppiò ruolo. L’oro, cioè, non è soltanto un bene investibile ma è anche un bene di consumo. Pertanto, la nostra riflessione parte dall’assunto le sue prestazioni sono guidate da quattro fattori chiave e dalle loro interazioni:
- Espansione economica – positiva per i consumi
- Rischio e incertezza: positivi per gli investimenti
- Costo opportunità: negativo per l’investimento
- Momentum – condizionato dal prezzo e dal posizionamento.
Questi fattori, a loro volta, sono influenzati da variabili economiche chiave come il PIL, l’inflazione, i tassi di interesse, il dollaro USA e il comportamento delle attività finanziarie concorrenti.
Una possibile recessione, un rischio per il portafoglio
Una difficile combinazione di inflazione in diminuzione ma tuttavia ancora elevata e un rallentamento della crescita economica, richiede molta attenzione da parte degli investitori. La probabilità di recessione nei principali mercati minaccia di prolungare la scarsa performance di azioni e obbligazioni societarie osservata nel 2022.
Le prospettive degli investimenti in oro per il 2023, d’altro canto, potrebbero fornire protezione poiché in genere il metallo giallo se la cava bene durante le fasi di recessione, affermazione per nulla gratuita ma confermata dal fatto che in cinque delle ultime sette fasi di recessione ha offerto rendimenti positivi. Anche se una fase di recessione non è un prerequisito per la performance positiva dell’oro. In alcuni momenti anche sol un forte rallentamento della crescita è sufficiente perché l’oro ottenga una buona performance, in particolare se anche l’inflazione è alta o in aumento.
All’orizzonte un’inversione netta dell’inflazione
Preso atto del fatto che l’inflazione potrebbe effettivamente scendere nel corso del prossimo anno, occorre fare alcune considerazioni importanti che possono incidere sul mercato dell’oro.
In primo luogo, le banche centrali hanno chiari obiettivi inflazionistici e mentre da un lato dichiarano la necessità di tassi di inflazione più bassi, non è sufficiente per queste ultime ritirare le loro politiche aggressive. Perché ciò accada, l’inflazione deve raggiungere l’obiettivo minimo prefissato o essere addirittura inferiore. Questo secondo diverse analisi aumenta il rischio di una nuova fase deflazionistica.
In secondo luogo, il segmento molto ampio dei piccoli investitori sembra preoccuparsi maggiormente dell’inflazione rispetto agli investitori istituzionali, preoccupazione legittima dato il basso livello di accesso ad eventuali coperture contro l’inflazione. Gli stessi mostrano anche una forte preoccupazione per il livello dei prezzi. Poiché è certo, come sempre accade, che anche se l’inflazione tornasse a zero nel 2023, i prezzi dei beni di consumo al dettaglio rimarranno alti, e sicuramente avranno un impatto sulle scelte di spesa a livello familiare.
Infine, gli investitori istituzionali valutano spesso il proprio livello di protezione dall’inflazione, attraverso la lente dei rendimenti reali. Questi sono aumentati nel corso del 2022 creando venti contrari per l’oro.
Nel 2023 potremmo assistere a un’inversione di tendenza delle dinamiche in essere nel 2022, caratterizzate da una elevata domanda di investimenti al dettaglio ma una debole domanda di investimenti istituzionali.
In effetti, qualsiasi segnale di rendimento in calo potrebbe incoraggiare un maggiore interesse istituzionale verso gli investimenti in oro per il 2023. A conti fatti, tuttavia, un’inflazione più bassa dovrebbe significare un interesse potenzialmente ridotto per l’oro da una prospettiva di copertura dell’inflazione.
Una tendenza al ribasso del Dollaro USA premierebbe gli investimenti in oro nel 2023
Dopo i continui rialzi per quasi due anni consecutivi, l’indice del dollaro statunitense (DXY) ha, nelle ultime settimane, registrato un sensibile calo, nonostante il continuo aumento dei tassi, sia effettivi che attesi. Sembra che il principale responsabile sia stata la riduzione della domanda di contanti in dollari.
Nel 2023, vedremo una dinamica più complessa guidare il dollaro USA. In primo luogo, il rafforzamento del fabbisogno energetico in Europa continuerà, nell’immediato futuro, a ridurre la pressione sull’euro. In secondo luogo, poiché le banche centrali in Europa, Regno Unito e Giappone continuano ad adottare un approccio più pratico ai rispettivi mercati valutari e obbligazionari, alcune delle pressioni sui tassi di cambio interni potrebbero allentarsi.
Tutto sommato, è probabile che il dollaro subisca pressioni in particolare a causa del calo dell’inflazione e del rallentamento della crescita.
Storicamente un picco del dollaro è stato quasi sempre positivo positivo per l’oro, registrando rendimenti positivi dell’oro l’80% delle volte, nei 12 mesi successivi alla registrazione del picco. Sebbene attualmente molto elevata in termini di Tasso di cambio effettivo e probabilmente uno dei catalizzatori della recente svolta, la valutazione iniziale per l’indice del Dollaro è stata meno importante nel determinare l’entità dei rendimenti dell’oro.
Il livello di minaccia geopolitica rimane elevato
Se gli ultimi cinque anni ci hanno insegnato qualcosa è che gli shock dovuti a guerra commerciale, COVID, guerra in Ucraina, possono imprevedibilmente ribaltare anche le previsioni economiche più ponderate. L’ultimo conflitto mina ulteriormente il modello esistente di commercio a livello globale, sottolineando che la geopolitica è tornata a essere prepotentemente un forte fattore di rischio economico e finanziario.
E mentre, come sempre avviene, i fattori macro costituiscono la base per gran parte dell’impatto sull’oro, le “fiammate” geopolitiche potrebbero fornire supporto agli investimenti in oro, come abbiamo visto nel primo trimestre del 2022, poiché gli investitori cercano di proteggersi da ulteriori turbolenze.
Inoltre, come abbiamo visto in precedenza possiamo attribuire gran parte della resilienza dell’oro nel corso del 2022 ad un “premio” di rischio geopolitico, con il rendimento dell’oro che difficilmente può essere spiegato dai suoi driver storicamente riconosciuti.
Uno sguardo al mercato cinese notoriamente fondamentale per l’oro
Dopo il difficile 2022 per la Cina, prevediamo che la domanda di oro al consumo in torni ai livelli del 2021 grazie al minor numero di lockdown causati dal COVID, a un cauto rimbalzo economico e a una graduale ripresa della fiducia dei consumatori.
La crescita economica della Cina dovrebbe migliorare il prossimo anno. I segnali che le restrizioni relative al COVID si stanno allentando, dopo che le autorità locali hanno ottimizzato la loro politica zero-COVID, hanno generato a novembre un miglioramento di fiducia dei consumatori stimolando le attività economiche.
Nel contempo, il governo cinese ha annunciato misure per sostenere il mercato immobiliare locale, tra cui l’estensione del credito ai costruttori e l’allentamento delle restrizioni per l’acquisto di case. Questi stimoli possono contribuire a stabilizzare gli investimenti immobiliari e la domanda di abitazioni e incoraggiare una ripresa della domanda dei consumatori.
Europa: Una situazione decisamente diversa che avvantaggia l’oro
È probabile che gli investimenti in lingotti e monete in oro europei rimangano alti nel 2023 come è stato nei due anni precedenti. Questo perché i piccoli investitori europei, specialmente nei mercati tedeschi, cercano in tutti i modi di proteggere i loro risparmi. Rimane pertanto improbabile che anche una riduzione dell’inflazione incoraggi una domanda più bassa, dati i rischi sottostanti.
L’Europa (e il Regno Unito) sta affrontando una grave crisi energetica, guidata da una riduzione del gas naturale dalla Russia. Mentre i livelli di stoccaggio del gas sono stati aumentati fino a quasi il 90% della capacità, alcuni dubitano che ciò sarà sufficiente per l’inverno 2022. Ci sono anche preoccupazioni per le forniture energetiche alla regione prima del prossimo inverno, se la fornitura di gas naturale russo rimane limitata e la ripresa in Cina intensifica la domanda globale di energia.
Inoltre, la situazione di stallo in cui si trova il conflitto in Ucraina, e l’avvicinarsi di un inverno molto rigido, aumentano ulteriormente le preoccupazioni degli investitori, portando molti a rivolgersi al mercato dell’oro per garantirsi una protezione del capitale da perdite improvvise.
In questo contesto continuerà a giocare un ruolo fondamentale il rapporto fra Euro e Dollaro USA il cui deprezzamento potrebbe essere, soprattutto in Europa, un ulteriore incentivo verso l’oro.
Sei un investitore? vuoi seguire gli aggiornamenti del mercato dell’oro? vai alla pagina della quotazione dell’oro>>>
Vuoi tenerti informato sugli investimenti in lingotti e monete d’oro? segui il nostro blog alla pagina investire in oro >>>